Disoccupazione, recessione, crisi economica, la paura
di perdere il lavoro o di non trovarlo, o di non vedere il proprio contratto
rinnovato o il proprio stage trasformarsi in un primo rapporto di lavoro in Italia
e non solo la disoccupazione è
la prima preoccupazione delle persone.
La disoccupazione
oltre lo spreco di risorse
umane non va dimenticato da un lato
la vera e propria distruzione di capitale umano conseguente
a una condizione di disoccupazione diffusa
tanto più se perdurante nel tempo.
“Le persone, afferma Amartya Sen
Premio Nobel per l’economia nel 1998
,come imparano facendo così disimparano non facendo poiché sono tagliate fuori
dal lavoro e dall’esercizio” dall’altro il mancato progresso tecnico che deriva dalla
sottoutilizzazione del fattore lavoro si
riverbera sulla produzione
influenzando quindi negativamente
l’intera attività economica.
Una elevata
disoccupazione deteriora anche la
qualità del lavoro occupato afferma l’economista Giorgio Rodano .
Ci sono poi non
marginali effetti sul piano psicologico (frustrazione, depressione nevrosi
perdita di contatto con la realtà ) sul piano sociale (impoverimento di un parte della popolazione
, incertezza delle prospettive di vita
da parte dei giovani , tensioni tra ceti sociali aumento della criminalità), sul piano
politico (disaffezione o atteggiamento conflittuale nei confronti del sitema politico e delle scelte di governo).
Sul piano sindacale ( indebolimento delle garanzie
conquistate dai lavoratori, sfiducia
verso le capacità delle organizzazioni sindacali di battersi per la
crescita occupazionale).
Stiamo vivendo momento molto difficile, mentre già sul finire del 2013
dovrebbe potersi intravedere l'inizio della ripresa, chi ha un lavoro conviene tenerselo stretto ma chi rischia
di perderlo o la ha perso si deve impegnare per cercare una nuova occupazione
potrà prendere in considerazione di investire in se stesso attraverso
corsi di formazione che ne qualifichino ulteriormente il profilo professionale.
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