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mercoledì 21 maggio 2014

 E-COMMERCE  COME AVVIARLO  REGOLE COSTI  E BUROCRAZIA  

 E-COMMERCE  COME AVVIARLO  REGOLE COSTI  E BUROCRAZIA  
L’e-Commerce  costituisce di certo una buona occasione per tanti giovani, con l’ attività di commercio elettronico si  può realizzare  tramite la piattaforma web, la commercializzazione di beni e servizi, distribuzione online di contenuti digitali, e altre procedure transattive, è ormai   riconosciuta un’attività di  grandi potenzialità di business, anche associato al Social Commerce la  Direttiva 2000/31/CE proprio per questo  stabilisce che si possa avviare un e-commerce senza autorizzazioni preventive (fermi restando i requisiti professionali per lo svolgimento di specifiche attività).
Per chi vuole avviare un e-commerce  si distingue a seconda del profilo cliente:
  • Business to Consumer (B2C): azienda che vende a un privato.
  • Business to Business (B2B): azienda che vende a un’altra azienda.
La vendita online occasionale
La vendita online occasionale si ha quando Ad esempio un giovane lavoratore può offre prestazioni occasionali via Internet, in questo caso si può esercitare libera attività fino a 5.000 euro l’anno di ricavi, rilasciando ricevuta con l’indicazione di prestazione occasionale ai sensi dell’articolo 67 lettera i) del DPR 917 del 1986.
La nota sarà soggetta a ritenuta d’acconto del 20% (redditi da inserire in dichiarazione dei redditi) e, nel caso di compensi superiori a 77,47 euro, a imposta di bollo.
Oltre 5.000 euro annui è invece necessario aprire Partita IVA e iscriversi alla Gestione Separata Inps.
Quando nell’attività di vendita o acquisto e vendita di merci  viene a mancare il carattere di occasionalità allora bisogna avviare una  e commerce un attività vera e propria e aprire   partita Iva. 
Per avviare un’attività vera e propria si deve costituire una società davanti al notaio, le spese vanno da un migliaio di euro a O euro nel caso di costituzione di società a responsabilità limitata semplificata (senza oneri notarili). Iscriziversi alla Camera di Commercio (tramite ComUnica) e presentare la SCIA allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune nel quale s’intende avviare l’attività.
Si deve inoltre comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo del sito Web, i dati identificativi dell’Internet Service Provider, l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e di fax.
 La vendita a operatori economici di altro Paese UE prevede anche l’iscrizione nella banca dati VIES (Vat Information Exchange System).
Per quanto riguarda i costi amministrativi si devono sborsare da poche decine di euro per il pagamento dei diritti di segreteria al Comune ove si presenta la SCIA, ad un centinaio di euro per l’apertura della Partita Iva e per il diritto annuale della Camera di Commercio, seguono i costi dello Spazio web.
Chi decide di avviare un e-commerce deve mettere in conto i costi della piattaforma che permette di svolgere l’attività.
 I costi si aggirano intorno  a un  migliaia di euro comprendono  l’acquisto del servizio di hosting (allocazione sui server degli ISP), la prestazione di programmatori e web designer, prima e dopo l’avvio, l’acquisto di hardware, software e backup.

 E-COMMERCE  COME AVVIARLO  REGOLE COSTI  E BUROCRAZIA  Dati web obbligatori
  • Nome, denominazione o ragione sociale;
  • domicilio e sede legale;
  • contatto telefonico ed e-mail;
  • numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, REA o registro imprese;
  • eventuale ordine professionale e numero di iscrizione presso cui il prestatore è iscritto;
  • titolo professionale e Stato membro in cui è stato rilasciato;
  • numero di Partita Iva;
  • indicazione chiara e inequivocabile di prezzi e tariffe applicate.
Il cliente che accede al sito, guarda  i  prodotti sceglie  esegue la procedura di acquisto compilando l’ordine ed eseguendo il pagamento.
 L’impresa invia la merce ed emette fattura, ma le vendite ai consumatori finali sono esonerate dall’obbligo di emissione salvo richiesta dal cliente, così come da scontrino e ricevuta fiscale.
 Il venditore è tenuto ad annotare i corrispettivi giornalieri delle vendite, IVA compresa, nel registro dei corrispettivi.

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